Misterbianco, lo sfogo di Di Guardo: “Il Prefetto ha preso un abbaglio”

MISTERBIANCO – Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), ha deliberato lo scioglimento per diciotto mesi del Consiglio comunale di Misterbianco (Catania) e il contestuale affidamento dell’amministrazione dell’ente a una commissione di gestione straordinaria.

LE PAROLE DI DI GUARDO – Immediata la reazione del sindaco del Comune etneo che ha affidato ad un post su Facebook le sue considerazioni. “Oggi il Consiglio dei Ministri, con un’accusa infamante e inverosimile, ha sciolto il Consiglio comunale di Misterbianco per infiltrazioni mafiose – ha scritto Di Guardo – Sono indignato! Con quest’atto incomprensibile le autorità statali umiliano e mortificano uno dei più virtuosi comuni siciliani, esempio di legalità e buongoverno. Non conosco ancora i contenuti della relazione con la quale il prefetto di Catania ha avanzato la proposta di sciogliere il Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Credo, però, che il prefetto, nel suo agire, sia incorso in un clamoroso abbaglio. Dico questo perché, sotto la mia sindacatura, nessuna azione amministrativa è stata condizionata da forze esterne e nessuna cosca mafiosa ha messo piede o ha trovato accoglienza o connivenza nel mio comune”.

“Il decreto di scioglimento del Consiglio mi appare perciò come un’insopportabile provocazione, uno scandalo che grida giustizia – prosegue il primo cittadino – al quale reagiremo con assoluta determinazione per tutelare il buon nome e la dignità di una comunità ferita e oltraggiata ingiustamente. Oggi è un triste giorno per Misterbianco. Paradossalmente, lo scioglimento del Consiglio di Misterbianco per infiltrazioni mafiose obbedisce alla logica del potere mafioso. Si è voluta spegnere una voce istituzionale che inflessibilmente si è levata contro la mafia e il malaffare. Ne godranno certamente alcuni squallidi personaggi politici e qualche potentato economico avvezzo alla corruzione. Ma non si illudano. Noi, in ogni caso, non demorderemo e continueremo, come sempre, la nostra battaglia per una Misterbianco civile, progressista e libera da ogni condizionamento. Lascio il mio comune con i conti perfettamente in regola, con numerosi progetti e iniziative che mi auguro saranno portati avanti per il bene della mia città e con un corpo impiegatizio preparato ed efficiente che saluto e ringrazio”.

“Per quanto mi riguarda non ho rimpianti – conclude Di Guardo – perché ho servito la mia città fino in fondo con impegno, passione e onore”.