Nicolò Cafaro, pianista di talento, esegue Scarlatti, Brahms, Bartòk e Chopin

Nicolò Cafaro
Nicolò Cafaro

Nicolò Cafaro, ha solamente sedici anni ed ha iniziato a nove anni a suonare il pianoforte. Una passione che lo ha portato ad essere protagonista del Concert party di primavera, una serata musicale organizzata da Giuseppe e Lidia Fiumara, con in programma autori come Scarlatti, Brahms, Bartok e Chopin.

Pur giovanissimo Nicolò ha mostrato non solo una tecnica di alto livello, ma soprattutto una capacità interpretativa che ha consentito di dare espressione e comunicare sentimenti con le composizioni, diverse per difficoltà, toni, tempi dei quattro autori eseguiti.

Di Domenico Scarlatti, napoletano di padre palermitano, infatti ha proposto la Sonata in Sol Magg. K. 260. Grande clavicembalista, tuttavia in questa sua composizione Scarlatti dimostra capacità espressive proprie del fortepiano, rese in modo travolgente dal giovane Cafaro.

Ma la ricchezza e la padronanza del tocco  sono emerse ancora di più con le Sette fantasie per pianoforte op.116 di Johannes Brahms, con punte di lirismo che prendono l’animo di chi ascolta.

Così con la Sonata per pianoforte, SZ 80 di Bèla Bartòk, dove la potenza esecutiva di Nicolò Cafaro trova possibilità di dimostrazione delle sue capacità, mentre il finale, dedicato a Fryderyk Chopin, con la celebre Sonata n.2 in si bemolle minore per pianoforte, op. 35, restituisce con i suoi movimenti (Grave:doppio movimento, Scherzo, Marcia funebre:lento e Finale:presto), soprattutto con la marcia funebre la volontà del polacco di pulsare l’animo umano.

Nicolò Cafaro
Nicolò Cafaro

Gli applausi ed i complimenti finali per il giovane pianista non sono una novità. Basta ricordare che ha vinto diversi concorsi pianistici internazionali e nazionali e che a soli 15 anni si è classificato settimo (primo degli italiani) al prestigioso Vladimir Krainev Moscow International Piano Competition, che lo ha portato ad esibirsi all’estero, da Hannover a Mosca.

Frequenta le masterclass di alto perfezionamento di Lebedev, Achucarro e di Margarius.

Ma come fa ad arrivarci?

“La mattina studio, al Liceo musicale – risponde – ed ogni pomeriggio mi alleno per almeno quattro ore”. La sua qualità di esecutore, dunque, è il frutto di un intenso ed appassionato lavoro.