Tourì, il modo nuovo e tradizionale di fare turismo

CATANIA – La Sicilia, si sa, è una terra votata al turismo e questo dovrebbe essere il primo fattore economico dell’isola, quello – per dirla con termini tecnici – che dovrebbe aiutare il PIL a crescere e soprattutto quello che dovrebbe creare occupazione e sviluppo. 
La politica però non ha mai creduto troppo al turismo se pensiamo alle infrastrutture che abbiamo, all’approssimazione che a volte si registra, alla burocrazia per avviare una nuova attività che nel turismo vorrebbe puntare. 
Per fortuna anche nella nostra isola esiste qualche oasi felice e una di questa è rappresentata da Tourì, un’idea innovativa e che guarda al presente ma anche al futuro e a un bel modo di fare accoglienza turistica, mettendo in risalto quello che è tipico di noi meridionali e di noi siciliani: far sentire a casa chiunque viene a trovarci.
Come è nata l’idea di Tourì? 
«La scorsa primavara, Anna Faro – promotrice di Centro Contemporaneo – è stata artefice di un incontro. Ha riunito al tavolo di un caffè 7 figure fra loro disgiunte, ma tutte accomunate dall’essere imprenditori legati in qualche modo al settore turistico e tutti maledettamente innamorati della città di Catania.
Massimo Gallina e Luca Intrigliolo sono gestori di appartamenti e strutture ricettive e per primi hanno avuto l’idea di creare un deposito bagagli in centro storico.
Massimo Villardita, titolare del locale RazMataz.
Carmelo Indelicato di Sicilying organizza e promuove esperienze turistiche
Sarah Bersani e Bice Guastella, titolari dell’agenzia INDUSTRIA01, da 10 anni dirigono il progetto turistico CityMapSicilia, che è mappa e portale turistico per Catania, Siracusa e Taormina. Il nostro progetto nasce da una visione  – racconta la socia fondatrice Anna Faro, promotrice di Centro Contemporaneo – e accomuna sette professionisti del settore turistico: sette professionalità che s’intrecciano e s’arricchiscono, apportando ognuno il proprio contributo e la propria esperienza per un’iniziativa privata che intende promuovere rapporti di valore e connessioni sul territorio e “fare” rigenerazione urbana in centro, partendo proprio dall’accoglienza al turista. A tal riguardo la sede scelta non è casuale: la “boutique turistica” (come ci piace chiamarla) TOURI’ è in via Montesano 21, alle spalle di via Etnea e nel proseguo di Via San Michele, un fulcro cittadino noto come “quadrilatero dell’arte”, dove artigiani, artisti e creativi ogni giorno propongono il meglio della creatività “made in sicily”».
Spieghiamo la vostra mission
«La mission è già inclusa nel nostro nome. TOURI’ racchiude le due anime del progetto: è la fusione della parola TURI [da Salvatore, il nome siciliano più diffuso e fortemente indentificativo] e la parola inglese TOURISM. Obiettivo di Tourì è presentare il meglio della Sicilia come solo un amico “local” sa fare, offrendo consigli di viaggio e servizi utilissimi. Ecco che accanto al praticissimo Deposito Bagagli, offrimiamo Tour ed Esperienze sul territorio affidandoci a guide esperte, booking per hotel ed eventi e un piccolo corner dedicato alle esposizioni temporanee di opere di fotografi e altri artisti noti oppure emergenti. Poi non manca mai una copia omaggio dell’ultima edizione di CityMap!!!»
È facile fare impresa a Catania? 
«Niente affatto. Purtroppo non è solo Catania, o la Sicilia. Le difficoltà nell’avviare una attività imprenditoriali sono note a livello nazionale. Certo qui confluiscono ad aggravare la situazione anche alcuni deficit legati a una burocrazia amministrativa alcune volte sorda alle istanze del territorio e del settore turistico in particolare, che richiede una tempestività di azione ed una lungimiranza maggiore».
Quale l’aneddoto più curioso, se c’è, legato ai turisti? 
«Già in poche settimane di apertura abbiamo collezionato numerosi aneddoti.
I più divertenti sono legati agli anziani del centro storico che nel mettersi a disposizione per essere utili e accoglienti, si improvvisano guide turistiche parlando in un colorato e meraviglioso dialetto catanese. I turisti ne restano incantati!»
Chi viene di più da voi: italiani o stranieri?
«Questa estate la città ha ospitato tantissimi stranieri, soprattutto inglesi, francesi e americani».
Che impressione hanno della nostra terra? 
«Se ne innamorano tutti. E’ l’incanto della natura: il mare e questo vulcano magnetico. E poi il clima. Poi a seguire apprezzano la bellezza del barocco ed i palazzi storici. Ma quello che resta un ricordo memorabile è il cibo, l’offerta gastronomica sia dolce che  salata».
Le istituzioni credono nel turismo? 

«Le istituzioni? Forse si, ma non lo danno a vedere!
Mancano pulizia e sicurezza. Soprattutto nelle aree più centrali e ricche di bellezza che ogni turista dovrebbe vedere e scoprire. La percezione è che per oltre 10 mesi l’anno l’offerta turistica di Catania non teme confronti con altre aree del Mediterraneo, ma mancano le progettualità e i servizi per accogliere e fare innamorare il turista della nostra terra. Amore che comunque spesso sboccia lo stesso: i luoghi, le spiagge, i monumenti e l’innata e spontanea accoglienza del popolo siciliano sostituiscono ogni carenza istituzionale. Noi abbiamo scelto di dedicarci a un impegno concreto, piuttosto che proseguire con le facili e ovvie polemiche. Siamo certi che le azioni concrete che partono dal basso siano certamente più lente, ma infine più salde e durature».
Cosa chiedereste alla politica per aiutare l’impresa e il turismo in Sicilia? 
«Snellire la burocrazia per fare impresa ed aprire tavoli tecnici con esperti»
Quanto è importante la comunicazione per fare impresa? 
«La comunicazione è fondamentale​. E’ la miccia che innesca il processo. Nel nostro caso è vitale. Il turista inizia il proprio “viaggio” già navigando i social e leggendo blog dedicati e giudizi degli altri viaggiatori. L’insieme di questi “voti” genera appunto la “web reputation” di una destinazione turistica. E online ne resta traccia per anni!
Per la nostra attività una grosso investimento è proprio dedicato alle azioni digital, dallo storytelling sui canali social al SEO vero e proprio. Tutto sotto l’insegna dell’autenticità: raccontare il vero, la Sicilia by Locals – è la sola cosa premiante».