Accetta (Federcoopesca): “Testo Unico, irrisolta la questione del tonno rosso”

Nave peschereccio

“Abbiamo molto apprezzato lo sforzo del legislatore di ordinare e semplificare il corpus di norme che regolano il comparto della pesca e in particolare la riscrittura del sistema sanzionatorio. Consideriamo dunque il Testo Unico appena esitato dalla Commissione Agricoltura della Camera una buona base di partenza. Dobbiamo tuttavia esprimere il nostro totale disaccordo su quelle parti del T.U. – l’art. 16 in particolare – che non prevedono alcuna apertura alle imprese di pesca che finora sono rimaste in fiduciosa attesa di una regolamentazione”.

Così Nino Accetta, presidente di Federcoopesca Sicilia, sul nuovo testo “Interventi per il settore ittico” che dopo una lunga gestazione potrebbe andare in Aula, in prima lettura, a maggio.

Nulla cambia – nota Accetta – per la barche autorizzate alla pesca del pesce spada, che gioco forza finiscono col catturare anche il tonno rosso – ad esempio. E nessuna garanzia è prevista per le imprese di pesca – oltre i 30 palangari e le nove circuizioni già autorizzate – che continueranno a non poter pescare il tonno rosso”.

Un autentico disastro – denuncia Accetta – se consideriamo che in Sicilia opera più del 70% delle imprese di pesca dedite alla cattura dei grandi pelagici.

“Noi chiediamo allora – spiega Accetta – che a decorrere dal 1 gennaio 2018 più del 50% dell’eventuale parte incrementale del totale ammissibile delle catture di tonno rosso assegnato all’Italia sia riservato alle imprese di pesca autorizzate alla pesca del pesce spada. E chiediamo altresì che in aggiunta a quanto già assegnato nel 2017 sia assicurata una ulteriore percentuale, della parte incrementale, alla quota indivisa”.