Messina, le centrali cooperative diffidano il Comune: “Irregolarità nei bandi dei servizi sociali”

Sette bandi per servizio socio-assistenziali, dal valore complessivo di quasi 15milioni di euro, sono stati contestati con una diffida inviata all'amministrazione guidata da Renato Accorinti da Confcooperative Sicilia, Unci Sicilia, Unicoop Sicilia e Agci Sicilia. Tra i vari punti sollevati, per i quali le centrali cooperative hanno annunciato una segnalazione all'Autorità anticorruzione, il mancato rispetto del Ccnl Cooperative sociali, una capacità economica indicata nei bandi troppo elevata e il mancato rispetto della normativa su rendicontazione e pagamento per le prestazioni svolte

palazzo Zanca, Comune di Messina
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Confcooperative Sicilia, Unci Sicilia, Unicoop Sicilia e Agci Sicilia hanno diffidato il Comune di Messina dall’espletare ben sei bandi di gara relativi a vari servizi socio-assistenziali a causa di varie irregolarità rilevate relativamente al nuovo Codice degli appalti, per le quali annunciano una segnalazione all’Autorità nazionale anticorruzione. I servizi messi a bando dall’amministrazione guidata da Renato Accorinti, e per i quali sono state evidenziate le irregolarità, sono quelli di Assistenza e trasporto alunni con disabilitàdall’importo di 1.816.000 euro,Trasporto per persone con disabilità ai centri occupazionali-riabilitativi” ( 1.649.000 euro), “Assistenza domiciliare alle famiglie delle persone con disabilità(2.540.000 euro), “Assistenza Domiciliare Anziani(5.384.000 euro), “Servizio di quattro asili nido ubicati nel Comune di Messina(1.630.000 euro), “Casa di riposo per anziani Casa Serena (1.593.000 euro) e “Servizio di Centri socio-educativi per minori e famiglie nel Comune di Messina(260.000 euro).

Secondo quanto rilevato dalle centrali cooperative, i bandi richiedono quale requisiti di ammissione una capacità economica troppo alta, pari a più del doppio dell’importo a base d’asta. Per il servizio “Assistenza domiciliare anziani”, ad esempio, la capacità economica richiesta è di 24milioni di euro, pari a oltre cinque volte il valore dell’appalto. I bandi, secondo quanto rilevato, non prevedono nemmeno la suddivisione di alcune gare in cosiddetti “lotti prestazionali” per favorire l’accesso alle microimprese, ma soprattutto non viene rispettato il Contratto collettivo nazionale di lavoro delle Cooperative sociali relativamente alle paghe orarie per retribuire il personale impiegato. Inoltre, rilevano le centrali cooperative, il Comune di Messina ripropone il problema dell’anticipo di retribuzioni e oneri, quindi totalmente a carico delle imprese aggiudicatarie. Queste, stando al bando, verranno pagate solo dopo la presentazione dei rendiconti e “previa verifica del documento unico di regolarità contributiva“, come si legge nei capitolati.

Con tale obbligo a carico dell’aggiudicatario – scrivono nella diffida i rappresentanti delle cooperative, Gaetano Mancini, Pasquale Amico, Felice Coppolino e Michele Cappadonna -, il Comune di Messina scarica totalmente il peso delle anticipazioni delle retribuzioni, contribuzioni e regolarità imposte e tasse senza peraltro fissare un limite massimo a tale obbligo, contravvenendo ad ogni normativa vigente che fissa il termine di pagamento nelle transazioni con la PA in 30 giorni, derogabile in alcuni casi al massimo a 60 giorni, pena la sanzione degli interessi legali di mora oltre il tasso BCE con decorrenza dal primo giorno successivo alla scadenza prevista”.

Confcooperative, Unci, Unicoop e Agci chiedono quindi “l’immediato ritiro di tutti i citati bandi di gara, provvedendo immediatamente alla modifica delle criticità segnalate, ai fini del ripristino dei dovuti principi di proporzionalità e ragionevolezza e della dovuta conformità del costo minimo dei lavoratori ai prezzi delle Tabelle Ministeriali. Resta ferma, comunque,  la nostra intenzione di segnalare il caso all’Autorità Nazionale Anticorruzione al fine di vigilare sui comportamenti presenti e futuri della Vostra Amministrazione”.