C’è fermento tra i laureati in Scienze motorie siciliani: la norma che prevede che le attività sportive, fin dal livello dilettantistico, vengano seguite e dirette da un esperto nella scienze del movimento, un chinesiologo, rischia di essere abolita all’Assemblea regionale siciliana prima di essere applicata. Al suo posto resterà quindi la deregololamentazione “che è la stessa che tutt’ora permette alle palestre di qualificarsi come Associazioni sportive dilettantistiche, senza che all’interno vi sia un vero esperto di allenamento“.

Lo spiega Martino Polizzi, chinesiologo catanese, che parla di quanto in esame alla Commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana. Il tema è già oggetto di convegni e incontri nelle università siciliane, come quello organizzato giorno 21 giugno al Polo delle Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Palermo, organizzato dal Comitato italiano scienze motorie (Cism), che prevede la presenza dei rettori delle università, dei rappresentanti del Coni e dei firmatari della Legge del 2014, gli onorevoli Trizzino e Panepinto. Ma l’invito ai chinesiologi da parte delle associazioni di categoria, accolto da Polizzi con un video pubblicato su Facebook, è quello di far conoscere il tema, “perché interessa tutti quelli che hanno magari un figlio che fa sport: allenarsi bene seguendo i movimenti giusti è fondamentale per evitare problemi permanenti“.

In Sicilia – spiega Polizzi -, si sta quindi abolendo la norma che disciplina l’attività di insegnamento sportivo che dovrebbe essere fatta da un laureato in Scienze motorie. Solo che finora, senza decreti attuativi, è rimasta lettera morta. Nel frattempo un gruppo di parlamentari Ars ha proposto di abrogarne gran parte“. I motivi? Puramente economici: il tema coinvolge direttamente o indirettamente migliaia di soggetti che fanno sport in Sicilia.  “La stragrande maggioranza delle società sono Associazioni sportive dilettantistiche. E non c’è nulla di male in questo, se a fare sport sono adulti che si riuniscono per giocare, magari, a calcetto, di certo non c’è bisogno di un chinesiologo“.

Il problema, e l’obbligo, sorge quindi quando lo sport lo si insegna, come nelle palestre appunto. “La legge 29 – prosegue Polizzi – prevede che una Associazione sportiva dilettantistica o professionale, abbia l’obbligo di un direttore tecnico laureato in scienze motorie se all’interno si insegna sport. Sono stati proposti una serie di emendamenti all’articolo 82 della legge, che in pratica cancellano il senso della legge, che è quello di dare a ogni società, questo obbligo. Se si abroga l’articolo, in pratica si certifica la situazione attuale, con l’obbligo solo per quei pochi che fanno sport con società non dilettantistiche“, conclude Polizzi.