“SognatoriConcreti”: movimenti che puntano alla realizzazione dei sogni e del bene comune

Catania – Chi non ha mai avuto un sogno, molti li ripongono nel cassetto, altri invece, forse i più tenaci o temerari puntano alla loro realizzazione. Eppure far avverare un sogno non è poi così difficile. Movimenti SognatoriConcreti a Catania sostiene i sogni di ogni persona, perché è possibile realizzarli basta che ogni giorno, ci attiviamo per concretizzarne un pezzetto. Hanno scelto di chiamarsi “MoviMenti” (invece di movimento) perché parlano ai cuori delle persone. Abbiamo incontrato il fondatore del movimento Antonello Costanzo che ci ha spiegato chi sono i SognatoriConcreti e quanto sia importante esserlo.

Da dove nasce il progetto di SognatoriConcreti e a chi si rivolge?

«Sognatori concreti nasce perché oggi la dimensione del sogno sembra non appartenere alla realtà, invece il sogno è la nostra realtà più vera. Ogni essere umano è un sognatore concreto solo che non è educato come tale, il nostro scopo è quello di aiutare ogni persona a diventare il meglio di se stesso. Il tutto funziona un po’ come il fiore, ovunque esso sia mira a crescere secondo natura, quindi come nel seme c’è già il frutto, così nel nostro cuore c’è già il nostro sogno. Oggi cerchiamo di fare tutto quello che è al di fuori di noi che non rispetta la nostra natura, il sogno è un ridisegnare la realtà secondo la propria unicità. Se tu sogni e ami qualcosa, apprendi sempre e inizia ad allearti con persone che magari hanno sogni diversi ma insieme si può iniziare a fare qualcosa per la comunità, mettendo al centro il bene comune e il patrimonio culturale»

Voi parlate dell’importanza della cultura della Sognocrazia, puoi spiegarci cosa significa?

«La convenzione di Faro esprime i principi dei SognatoriConcreti e quindi della Sognocrazia che si oppone alla Mediocrazia. Per noi la “Sognocrazia” è un luogo dell’anima umana che esistite da sempre, è la meravigliosa visione di un mondo in cui le persone hanno il potere di portare i loro sogni nella realtà. Sognocrazia vuol dire risognare il mondo. La “Mediocrazia” è un termine recente che significa, siamo in una democrazia in cui comandano i mediocri, cioè degli esperti che seguono gli stessi schermi mentali e sociali. Mediocrazia è il continuo rilamentarsi del mondo»

I SognatoriConcreti dove si incontrano?

«Noi ci riuniamo nelle sedi patrimonio comune, a Catania presso il Palazzo della Cultura, questo è importante perché le persone devono capire che quel luogo pubblico è anche il loro. Occorre legare la responsabilità dei cittadino al patrimonio comune. Il leader di ogni persona è il suo cuore che ama e sogna»

Organizzate diversi eventi il prossimo sarà lunedì al centro scolastico Polivalente. Il vostro movimento ha anche supportato la candidatura di Catania a Capitale Europea 2020. Avete un progetto che state portando avanti?

«Vogliamo realizzare la centrale della creatività, per innovare il territorio siciliano a livello umano, ambientale e tecnologico. L’obbiettivo è quello di creare una rete di fiducia e far comprendere a tutti la convinzione che dentro di loro hanno un’unicità e che quindi l’orizzonte del loro sogno è possibile. La gente aspetta bandi cioè strumenti, attendono cause esterne per realizzare il proprio obbiettivo , il paradigma educativo è “avere per fare” invece bisogna che questa concezione muti “si deve essere per fare e conseguentemente avere”. Sognare, è fare castelli in aria che però hanno fondamenta per terra»

Che rapporto hanno i SognatoriConcreti con la politica?

«La politica che noi facciamo è quella con la A maiuscola “Amore, Arte, Anima” ed è la politica del cittadino, colui che sa cosa vuole dalla sua vita sicuramente saprà prendersi cura di se stesso e del bene comune. I politici attuali sono ignoranti per il lavoro che fanno, non hanno una adeguata formazione così come accade per tutte le altre professioni dove bisogna studiare prima di poterle professare. Il politico a noi serve solo per la burocrazia mentre dovrebbe essere uno stratega colui che sa ridisegnare, noi invece affidiamo il governo della cosa pubblica a questi politici e forse sarebbe meglio non averne».

di Agnese Maugeri