Arcidiacono: “Bianco e Andò vorrebbero il silenzio sui debiti caricati alle future generazioni?”

Il vicepresidente vicario del consiglio comunale chiede un pubblico confronto sullo stato delle finanze comunali

Salvatore Andò, assessore alle Finanze
Salvatore Andò, assessore alle Finanze

Sebastiano Arcidiacono, vicepresidente vicario del consiglio comunale, ritorna sull’argomento del piano di riequilibrio proposto dall’amministrazione ed approvato dalla maggioranza in consiglio comunale. Vi ritorna con il seguente intervento con il quale anticipa il ricorso alla Corte dei Conti ed evidenzia il comportamento degli organi di garanzia interne all’amministrazione. Cos’ la nota di Arcidiacono:

“Sono tanto sgradevoli quanto inutili le liste di proscrizione stilate dal sindaco Bianco e rese pubbliche dall’assessore alle Finanze Andò di quei consiglieri comunali, tra cui il sottoscritto, che hanno espresso pubbliche riserve sulla legittimità sulla votazione sul terzo piano di riequilibrio consecutivo e sui contenuti oltremodo dannosi per la Città del nuovo documento contabile.

Forse il sindaco e l’assessore vorrebbero calasse il silenzio assoluto sul fatto che i debiti del Comune sono stati allungati per altri 26 anni e dunque caricati alle future generazioni?

In particolar modo l’assessore Andò anziché seguire il nefasto metodo intimidatorio del suo predecessore, non si sottragga alla mia richiesta avanzata nei giorni scorsi di confronto pubblico sulle scelte finanziarie della giunta di cui fa parte come doveroso atto di trasparenza nel rapporto coi cittadini che il sindaco Bianco invece notoriamente sfugge, forse perché consapevole delle tante contraddizioni di cui è artefice in questi quattro anni alla guida della città.

Intanto, proprio con l’intento di fare chiarezza come preannunciato in consiglio, invierò le mie osservazioni alla sezione controllo della Corte dei Conti, anche per verificare l’attendibilità degli organi di garanzia interni del Comune che dovrebbero garantire la legittimità dell’operato degli organi del Comune e invece sembrano operare come rappresentanti di tutela a ogni costo degli obiettivi dell’Amministrazione”.