All’università di Catania una lezione sul latino, lingua resistente e viva

Ivano Dionigi, latinista e già rettore dell'ateneo di Bologna, presenterà venerdì il suo libro dal titolo "Il presente non basta - La lezione del latino"

Benedettini
Il monastero dei Benedettini a Catania
Ivano Dionigi

Una lingua morta ma resistente, che ha un valore tanto culturale quanto simbolico. È il latino, ovvero “italiano, storia, filosofia, sapere scientifico e umanistico, tradizione e ricchezza culturale“. Ivano Dionigi, latinista e già rettore dell’ateneo di Bologna, parlerà del suo libro dal titolo “Il presente non basta – La lezione del latino” venerdì alle 10, nell’aula A1 dell’ex monastero dei Benedettini.

Il latino ha unito per secoli l’Europa, diventando lingua comune ancor prima dell’inglese. Ed è ancora presente nell’uso comune, con termini utilizzati in numerosi campi: medico, economico, mediatico, politico. Secondo Dionigi, è un’eredità che, oltre con Roma, ci collega a Gerusalemme e Atene. Non una materia polverosa, ma un codice che ci permette di cogliere il primato della parola, la centralità del tempo e la nobiltà della politica.

Quella proposta dal rettore bolognese è una riflessione moderna, che si confronta con le nuove sfide rappresentate dal progresso scientifico e tecnologico, e che deve avere come luogo naturale la scuola di oggi.

Durante l’incontro, a confrontarsi con Ivano Dionigi saranno Rosa Maria D’Angelo (docente di Lingua e letteratura latina del dipartimento di Scienze umanistiche) e Giacomo Pignataro (ex rettore, ordinario di Scienza delle finanze nel dipartimento di Economia e impresa).