A distanza di 10 anni torna sulla scena Romeo e Giulietta di Roberto Zappalà.

Dopo la prima nazionale lo scorso agosto proposta nell’ambito del Festival Orizzonti, l’ultima produzione di Zappalà sarà in replica fuori abbonamento a Scenario Pubblico Una nuova produzione che in realtà è una nuova versione del Romeo e Giulietta che Zappalà ha presentato al pubblico nel 2006.

Il coreografo Zappalà con la sua Compagnia inizia da qui il nuovo progetto Antologia, attraverso il quale si intende rivedere i lavori più interessanti che hanno lasciato un segno nel tempo e nella costruzione della linea coreografica di Zappalà.

Il progetto non ha soltanto il compito di recuperare e di rivisitare, ma anche quello di originare nuove visioni attraverso un nuovo contatto, dove anche il “semplice” cambiamento degli interpreti può fare da primo mobile per un diverso approccio alla creazione da parte del coreografo. Tutto ciò non solo determinerà una riflessione sul passato ma inevitabilmente porterà a riflettere sul futuro.

Romeo e Giulietta diventa 1.1 e si presenta in una veste completamente nuova, oltreché con altri interpreti.

Nella versione danzata da Maud de la Purification e Antoine Roux-Briffaud il coreografo ha spostato la propria messa a fuoco dalla coppia di innamorati, alla loro individualità di esseri che vivono singolarmente un disagio soprattutto sociale.

Nelle vicissitudini scespiriane si arriva all’amore sublimato dalla morte (e viceversa). Romeo e Giulietta 1.1 vuole invece riflettere e ribellarsi ad un tempo storico, oggi, dove la pulsione di morte è sublimata solo da se stessa e al contempo vuole contrapporle passione e rispetto nei confronti della vita.

Un Romeo e Giulietta che non vuole parlare d’amore ma essere lui stesso un atto d’amore verso la vita.

“Cosa ci fa sentire sfocati, quando ci sentiamo sfocati? Tecnicamente, la sfocatura è una questione di distanza. La distanza tra il centro focale dell’obiettivo e l’oggetto inquadrato. Se questa distanza è inferiore o superiore ad una certa misura l’oggetto risulta, appunto, sfocato. – afferma Zappalà – Riportando tutto ai due amanti di Verona ci sentiamo sfocati quando “percepiamo” che la distanza tra noi e il mondo, tra noi e l’amato non è quella giusta; quando la distanza che ci separa dall’essere amato è condizionata dal proprio essere nel mondo; quando siamo, ci sentiamo, crediamo di essere, troppo vicini, o troppo lontani”.

Coreografia e regia: Roberto Zappalà
Musica: John Cage, Sergei Prokofiev, Pink Floyd
Interpreti: Maud de la Purification, Antoine Roux-Briffaud
Testi a cura di: Nello Calabrò
Luci e costumi: Roberto Zappalà
Direzione tecnica: Sammy Torrisi
Management: Maria Inguscio

Una produzione
Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza – Centro di Produzione della Danza
in coproduzione con Orizzonti Festival. Fondazione

In collaborazione con “Le Mouvement Mons” Festival (Belgio)