Gaucci ad Hashtag Rossazzurri: “Catania una seconda pelle. Un piacere riceverli ad Assisi”

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Ai microfoni di Hashtag Sicilia, nel corso della trasmissione “Hashtag Rossazzurri il Talk“, ha parlato l’ex Presidente del Calcio Catania dal 2000 al 2004 Riccardo Gaucci. L’attuale numero uno dell’Assisi si è soffermato sul passato e presente del club rossazzurro. Dagli aneddoti della sua presidenza all’attualità sulla società di Ross Pelligra.

Gaucci: “Il Catania lo vedo benissimo. Ad Assisi metteremo tutto a disposizione del club rossazzurro”

Nel corso della nostra consueta rubrica settimanale dedicata al Catania F.C. è intervenuto l’ex Presidente rossazzurro Riccardo Gaucci, in sella al club siciliano dal 2000 al 2004. Il Catania come club lo vedo benissimo. – esordisce l’ex numero uno – Vedo una società vogliosa, determinata e grintosa. Ci sono grandi disponibilità economiche e non sono stati lesinati sforzi in Serie D e in C. Quest’anno si è pagato molto lo scotto della Serie C che è il campionato più difficile di tutti, più di A e B. Anche noi al primo anno di C1 iniziammo male e poi dopo con Guerini facemmo una grande cavalcata fino alla finale contro il Messina. È stato un anno di prova per noi come lo può essere stato per questa società. L’anno dopo abbiamo vinto il campionato a Taranto ai playoff e sono convinto che la prossima stagione può essere l’anno giusto per il Catania“.

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E sull’ormai papabile ritiro ad Assisi del Catania Gaucci commenta: Fa immensamente piacere ricevere il Catania ad Assisi. Sapete quanto io ci tenga a questa piazza, per me è una seconda pelle. Ho vissuto i quattro anni più belli e intensi della mia vita da Presidente. È la squadra del mio cuore. Quando ci siamo parlati col club è nato subito un feeling eccezionale con questa nuova società. Noi gli abbiamo messo tutto a disposizione nonostante siamo una società nata appena un anno fa. Dopo l’esperienza vincente di Malta, durata sei anni e mezzo ed è stata bellissima, abbiamo vinto praticamente tutto. Abbiamo portato il Floriana ai preliminari di Champions League e al terzo turno dei preliminari di Europa League. Era nella mia testa in quel periodo tornare in Italia e Assisi era tra le mie idee. Poi è arrivato il covid e la vecchia società è fallita. Lo scorso anno siamo arrivati noi e abbiamo subito preso la palla al balzo con degli imprenditori locali partendo da zero, ovvero dalla Seconda Categoria. Nel giro di 10-15 giorni abbiamo fatto la squadra e ripreso il materiale, abbiamo ridato un minimo di organizzazione. Il primo anno è andato molto bene e siamo riusciti a vincere il campionato.”

“Zeoli? Grandissimo lavoro. Mi piace molto il binomio Faggiano-Toscano”

Ha parlato soprattutto del presente del Catania Riccardo Gaucci ai microfoni di Hashtag Sicilia, soffermandosi soprattutto su Michele Zeoli. L’allenatore dei siciliani nell’ultima tranche di stagione era parte della rosa ai tempi della sua presidenza: “Zeoli l’ho sentito ieri. Ha fatto un grandissimo lavoro in questi mesi. Ha messo il cuore e la vita per il Catania. È come me, quando decide di fare una cosa ci mette tutto sé stesso. Guardando i risultati, il Catania ha vinto il suo primo trofeo nella storia (la Coppa Italia Serie C) e poteva fare qualcosina in più ai playoff, forse fermato dalla stanchezza e dagli infortuni. In finale playoff c’è andata la Carrarese, che io visto giocare a Perugia e non mi ha fatto una grande impressione. Se si fosse riuscito a battere l’Avellino si poteva sognare qualcosa di grande.”

Su Toscano e Faggiano Gaucci commenta così: “Toscano personalmente non lo conosco. Faggiano invece molto bene. Ci ho avuto a che fare ai tempi del Floriana quando lui era D.S. del Trapani durante l’operazione Coronado. È una persona determinata, grintosa e capace e che sa quello che vuole. A Catania sarà appoggiato da una super società non di Serie C ma di Serie A. Secondo me faranno benissimo. Però, attenzione non è detto che chi ha il miglior D.S. e allenatore vinca sempre i campionati. Ci sono più possibilità, ma esistono delle variabili che possono accadere. Sono però molto positivo. Il binomio Faggiano-Toscano con Grella alle spalle mi piace molto. Sarà una gran bella stagione. Il Catania ha vinto la Coppa Italia Serie C e si è qualificato ai playoff come se fosse arrivato terzo in campionato. Tutti questi errori io non li vedo. C’è stata un po’ di sfortuna e che alcuni giocatori importanti ai playoff non sono stati recuperati.

Gaucci: “Tifoseria del Catania straordinaria. Mascara ci fece impazzire ai tempi con l’Avellino e decisi di prenderlo”

Non potevano mancare anche gli aneddoti amarcord dell’era Gaucci a Catania. In rossazzurro Riccardo ha ottenuto l’ultima promozione in Serie B dei siciliani il 9 giugno 2002 ai playoff contro il Taranto: “Quando arrivammo allo Iacovone, da me al magazziniere, eravamo determinati. A fine partita sono stato aggredito ma non me ne è importato nulla. Abbiamo vinto con cattiveria e abbiamo portato a casa la vittoria. Potevano aspettarci anche 100/200.000 persone, ma avremmo fatto lo stesso la guerra. La squadra è entrata in campo con una determinazione incredibile. Se voi vi ricordate quello che mi ha colpito tanto è stato vedere Baggio a centrocampo prima del calcio d’inizio dare una spallata a Bonomi e lì si è capito di essere al 100%. Baggio quel 9 giugno è stato un leone inferocito. Per vincere i campionati bisogna essere così e vale anche per il Catania che vuole vincere il girone C. Le ballerine non possono giocare questo tipo di campionato. Le B sul campo? Contribuirono a darci ulteriore carica. Noi ci giocavamo soldi e reputazione. Quell’anno abbiamo investito tanto. Qual è quella società che non pagherebbe come quella rossazzurra con 20.000 persone ad ogni partita in Serie C? è come vedere l’Olimpico sempre pieno con 70.000 spettatori“.

In chiusura Gaucci parla anche di quei colpi di mercato più importanti sotto la sua gestione: “Ne ricordo con piacere due. Uno è Lulù Oliveira e l’altro è Mascara. Quando mi chiamò Angelozzi e mi disse dell’opportunità di prendere Mascara io mi sono ricordato che sia lui che Fini nel 2001 ci fecero a pezzi e quindi gli dissi di prenderlo subito anche se infortunato.”

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