Esplosione di gas in via Crispi. Donna morta nel crollo del palazzo

Intorno alle 2.15 è avvenuto il crollo della palazzina al civico 111, tra le vie Archimede e D'Amico, nel quale ha trovato la morte un'anziana che abitava da sola. Il corpo è stato ritrovato tra le macerie. Sono stati soccorsi 4 componenti di una famiglia: tra di loro una bambina in gravi condizioni. "Stavo in camera da letto quando è avvenuta l'esplosione. Per fortuna la stanza si trova dalla parte opposta", racconta una donna miracolosamente scampata al disastro

crollo palazzina in via Crispi, Catania
Foto di Leandro Perrotta

Una donna in età avanzata è morta dopo il crollo di una palazzina di tre piani in via Crispi a Catania, avvenuto intorno alle 2.15. Il ritrovamento tra le macerie è avvenuto dopo ore di scavi tra le macerie, e la morte è stata confermata intorno alle 4.40: la sua camera da letto si trovava al secondo piano, nel lato della palazzina del civico 111 che è crollata.

L’esplosione è stata probabilmente causata dalle perdite di una bombola di gas gpl. Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco, mentre l’area, nei pressi del centrale Corso martiri della Libertà, tra le vie Archimede e D’Amico, è al momento chiusa da veicoli di polizia ed esercito. Secondo quanto riferito dai residenti, non dovrebbero esserci altri dispersi. Gli altri residenti presenti sono stati portati in salvo.

“Hanno estratto una famiglia poco dopo lo scoppio, l’hanno trovata e mandata al Garibaldi, ma continuano a scavare. Credo che all’appello manchino una o due persone”, racconta Marco, che abita a poca distanza dal luogo del disastro. Tra i quattro soccorsi, due sono stati trasportati al pronto soccorso con codice rosso, e almeno uno verserebbe in condizioni critiche. Tra le persone salvate nei primi concitati momenti anche una bambina, anche lei in condizioni critiche.

“Hanno evacuato le palazzine adiacenti – aggiunge Marco – con una scala dei vigili del fuoco. La causa, plausibilmente e per quello che ci hanno riferito, è stata una fuga di gas. C’era una anche forte puzza. Il botto ha fatto tremare il palazzo, che non è nemmeno vicinissimo. Abito a qualche centinaio di metri. E poi quando sono arrivato qui sotto ho visto il palazzo che praticamente non c’era più”.

Ad assistere al lavoro dei vigili una signora residente al primo piano.“Stavo in camera da letto quando è avvenuta l’esplosione. Per fortuna la stanza si trova dalla parte opposta dalla parte di casa crollara. Solo così mi sono salvata. E’ stata una paura tremenda”. Secondo quanto riferito dalla residente, nel palazzo non ci sono allacci del gas metano, e quindi l’ipotesi più probabile, ancora da confermare, resta quella della bombola di gas esplosa.

Dei concitati momenti successivi al crollo parla il figlio della donna, accorso dopo una chiamata: “Sono corso qui, la telefonata più drammatica di sempre. Quando sono arrivato qui c’era una colonna di fumo e non sapevo cosa fare, poi mia madre è arrivata, sulle sue gambe. In casa abita anche mio fratello. anche lui si è salvato”. Il forte boato, che ha fatto esplodere alcune vetrine in via D’Amico, secondo molti dei centinaia di presenti è stato sentito distintamente fino alla stazione. “Ero in auto – racconta un uomo –, quando la macchina ha cominciato a tremare. Ho pensato a un terremoto. Poi ho visto il fumo e sono venuto qui a piedi”.

Nella palazzina di tre piani abitano tre nuclei familiari. L’unica dispersa sembrerebbe essere la donna di mezza età residente al secondo piano che è stata trovata morta tra le macerie. La sua camera da letto si trovava proprio dal lato del crollo. La donna, come racconta il figlio della residente miracolosamente scampata al disastro, “era conosciuta come “la signorina” perché, non sposata, viveva da sola“. Un’altra signora che abitava nello stesso stabile, invece, si è salvate perchè fuori casa. Gli altri sarebbero tutti salvi.