Tutti in marcia per salvare il centro storico di Ragusa. Ma a chi interessa valorizzarlo?

RAGUSA – Tutti in marcia per fare rivivere il centro storico di Ragusa superiore. Più facile a dirsi che a farsi. Nel senso che la meritoria proposta lanciata nei giorni scorsi da associazioni di categoria ed enti che hanno a cuore il futuro e lo sviluppo di un’area sempre più degradata ha fatto registrare pochi partecipanti, una cinquantina di persone, che si sono avventurate, è proprio il caso di dirlo, a passeggiare in via Roma, strada alle prese con una piena desolazione. L’antefatto è questo. Il 28 gennaio scorso, proprio qui, in via Roma, un tempo definito il salotto buono della città, i locali che ospitano un’agenzia di viaggi subiscono un furto e poi sono devastati da un incendio a quanto sembra appiccato intenzionalmente. Mai prima d’ora, nel cuore di Ragusa, si era registrato un episodio simile. E’ dunque scattata la gara di solidarietà nei confronti della piccola imprenditrice vittima dell’esecrabile gesto. Ma le varie realtà espressioni della società civile non si sono fermate a questo. E hanno voluto programmare per domenica 11 febbraio una marcia di solidarietà con l’intento, poi, di dare un segnale sul fronte della rivitalizzazione del centro storico.

 

Cattedrale di San Giovanni Battista, Cna, Ascom, Coldiretti, Ccn Antica Ibla, Ccn Isole Iblee, associazione Antiracket, associazione Insieme in città, associazione Costa Iblea e Adiconsum in prima linea nella programmazione dell’iniziativa che è stata bellamente snobbata dai ragusani, complice anche il vento gelido che ha soffiato sulla città per tutta la giornata di ieri, i quali, evidentemente, non sono interessati più di tanto al degrado che imperversa nella zona. Presenti anche i rappresentanti di alcuni partiti politici. Non c’era il sindaco, Federico Piccitto. L’associazione Pericentro, un’associazione di cittadini che si occupa delle problematiche delle periferie ma anche del centro storico, ha dichiarato: “Al di là della solidarietà sacrosanta, della analisi delle cause e delle soluzioni a breve medio o lungo termine, ci hanno colpito le parole della giovane imprenditrice Irene Di Raimondo, vittima dell’episodio delinquenziale nella propria agenzia viaggi. Ha parlato di uno stato d’animo quotidiano – suo e degli altri operatori del centro storico – di ansia, paura e tensione nello svolgere la propria attività. Non è pensabile che in una società civile chi lavora e opera debba farlo con ansia e paura; non è pensabile che chi semplicemente gestisce una attività in via Roma sia considerato un eroe per il solo fatto di alzare la saracinesca la mattina. La prima risposta che bisogna dare a Irene e agli altri commercianti come lei è la serenità”. Le associazioni, però, non demordono. Ed hanno già annunciato altre iniziative a breve, subito dopo le elezioni Politiche del 4 marzo.