Lettera minatoria a Paolo Borrometi, il giornalista: “Alle minacce contrapponiamo i nostri sogni”

Ancora minacce a Paolo Borrometi, collaboratore dell’Agenzia Agi, direttore del giornale “La Spia” e presidente nazionale di Articolo21, in prima linea nella lotta a Cosa nostra già destinatario di un progetto di attentato sventato dalle Forze dell’Ordine. A renderlo noto TV2000, la televisione nazionale con la quale il cronista modicano collabora, presso la cui redazione, ieri, è giunta una lettera minatoria composta con ritagli di giornale.

“Questa mattina [ieri, ndr] una lettera con pesanti minacce di morte è stata recapitata al nostro giornalista Paolo Borrometi presso la sede della Tv – scrivono il direttore di rete Vincenzo Morgante e il direttore dell’informazione Lucio Brunelli – ‘Ti manca poco’ è stato scritto con indubbio linguaggio mafioso utilizzando ritagli di giornale. La lettera è stata subito consegnata agli inquirenti che l’hanno valutata molto seriamente e hanno già avviato le indagini del caso. A Paolo, che già da anni vive sotto scorta, va la solidarietà e l’affetto della direzione di Tv2000, del consiglio di amministrazione di Rete Blu e di tutti i dipendenti della emittente”.

“Siamo convinti che il modo migliore di rispondere a questa nuova grave e vile intimidazione – proseguono i vertici dell’emittente – è continuare ad essergli vicini nel suo lavoro giornalistico di denuncia della mafia e di racconto della realtà positive che la contrastano nei diversi ambiti della società. Un impegno che Tv2000 ha fatto proprio e dal quale certamente non tornerà indietro. Al carissimo collega Paolo non mancherà – come sempre, siamo sicuri – il sostegno dell’intero mondo dell’informazione e delle autorità preposte a vigilare sulla sua sicurezza”.

Numerosi gli attestati di stima e solidarietà nei confronti del giornalista, che nella serata di ieri ha rotto il silenzio pubblicando una foto della lettera e invitando i lettori a proseguire nello sforzo divulgativo e nell’attivismo contro la mafia: “Alle loro minacce, contrapponiamo i nostri sogni! – ha scritto Borrometi su Facebook – Solo un ringraziamento per il vostro affetto. Probabilmente il mio libro ‘Un morto ogni tanto’ ha dato fastidio qualcuno che, in maniera meschina, ha voluto ribadire quel concetto vile della minaccia. Quel ‘poco ne ha di vivere’ è un mantra che mi è stato ripetuto spesso. Ed è lo stesso concetto che era contenuto nelle intercettazioni degli inquirenti e dei Magistrati di Catania che, nell’aprile scorso, mi hanno salvato la vita, scoprendo quel progetto di attentato”.

“Tanto che sia ben chiaro, oramai è tutto scritto nel mio libro – prosegue il giornalista – I nomi, i fatti, le circostanze. Sta ai cittadini decidere, e la gente sta decidendo. Sta leggendo il libro, si sta schierando. Io continuerò a fare il mio dovere, continuerò a scrivere, a lavorare, a raccontare (In primo luogo per Tv2000). Anzi da oggi ancora di più. Non sono state le minacce di questi 5 anni a fermarmi – conclude Borrometi – non è stato l’attentato scoperto e non lo sarà neanche la letterina che mi hanno recapitato oggi. Loro sono quelli della ‘morte e della paura’, noi siamo quelli dei sogni e della libertà”.