Rifiuti da trasformare in risorse, sabato convegno a Le Ciminiere

Iniziativa di Aiat Sicilia, Aidic Sicilia e Osservatorio Rotary Catania

Ciminiere di Catania

Sabato 8 aprile alle ore 10, al centro fieristico Le Ciminiere (viale Africa, Catania), si terrà il convegno dal titolo “Da Rifiuti a Risorse: una questione di Tecnica e di Etica” sulla corretta e realistica gestione dei rifiuti nella Regione Sicilia. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Ingegneri Ambiente e Territorio (Aiat Sicilia), in collaborazione con Aiat nazionale, con l’Osservatorio dei Rotary Club di Catania e con l’Associazione Italiana Di Ingegneria Chimica (Aidic Sicilia).

Nel corso del convegno si farà il punto sulla condizione attuale e sugli sviluppi prospettici e, attraverso il confronto con altre realtà a livello nazionale e alcuni dei principali attori regionali del mondo dei rifiuti, saranno evidenziate le linee di indirizzo da attuare per avviare la Sicilia a una gestione realmente integrata, non solo nel rispetto del territorio e della popolazione presente, ma soprattutto di quella futura.

I lavori saranno aperti da Adriano Murachelli (presidente Aiat), Angelo Alaimo (presidente dell’Osservatorio Rotary Catania), Alberto Brucato (presidente AIDIC -sezione Sicilia), Gaetano Fede (consigliere del Consiglio nazionale ingegneri), Santi Cascone (presidente dell’Ordine degli ingegneri di Catania) e Claudio Torrisi (presidente Ordine dei Chimici di Catania).

Seguiranno, nel corso delle tre sessioni (alle 10:30, alle 12.00 e alle 12.50), le relazioni di esperti del settore coordinate dai docenti Giuseppe Mancini e Gaspare Viviani, dal direttore del Quotidiano di Sicilia Carlo Alberto Tregua e dal direttore di Hashtag Sicilia Piero Maenza. I lavori saranno conclusi da Vania Contrafatto, assessore regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità.

Le motivazioni del convegno

Il 2 dicembre 2015 la Commissione europea ha adottato un pacchetto sull’economia circolare, che comprende un piano di azione (Comunicazione COM(2015) 614/2 “Closing the loop – An EU action plan for the Circular Economy”) e una serie di proposte legislative riviste in materia di rifiuti tra i cui elementi chiave vi sono: Un obiettivo comune dell’UE per il riciclaggio del 65% dei rifiuti urbani entro il 2030; Un obiettivo comune dell’UE per il riciclaggio del 75% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030; Un obiettivo vincolante di riduzione delle discariche ad un massimo del 10% dei rifiuti urbani entro il 2030;

spazzatura Oikos 1-17

Attraversando le nostre strade, guardando il contenuto dei cassonetti per la raccolta differenziata questi obiettivi sembrano solo un miraggio. Gli incrementi raggiunti con capacità e tenacia pare stiano portando la RD in Sicilia (attenzione non il recupero vero) ad un “lusinghiero” 20%. Ma l’altro 80%??? Per decenni ci si è volutamente impantanati tra false diatribe tecniche, tra efficaci paraventi legislativi e burocratici, tra rassegnazione ma anche comodità dei più nello spostare l’onere prevalente su chi non può protestare perché ancora deve nascere, creando enormi debiti comunali e regionali e altrettanto enormi volumi di discarica da gestire per ben più dei trent’anni previsti per legge.

E il paradosso diventa allora quello dei gestori privati delle discariche, almeno di quelli più avveduti, perché proprio da chi più ci guadagna dal perdurare di tale condizione viene forte la richiesta di un cambio nel modello di gestione che non obblighi a spedire all’estero una così importante frazione del rifiuto secco residuo, perché non esistono impianti per gestirlo.

Certo un modello alternativo richiede tanti elementi, a partire dalle più appropriate forme di raccolta, alla realizzazione di impianti realmente utili e localizzati in maniera sostenibile, ad un cambio di passo nella gestione e nella cultura del bene pubblico da parte di amministratori ma anche di tutti i singoli cittadini. Elementi questi che dovrebbero essere alla base dell’Etica comune ma anche di un piano regionale che forse era più facile copiare che inventare.

rifiuti

I principi della gestione territoriale ottimale che le altre Regioni e gli altri paesi europei applicano al meglio sono qui stati traditi e si ritorna ad una gestione parcellizata tra i diversi comuni senza la benchè minima traccia di quella logica economia di scala che dovrebbe permeare il servizio.

Per non parlare degli impianti, progettati o realizzati con una visione miope e/o interessata che, attraverso le definizioni più fantasiose, nascondono un scenario che di recupero vero di materiali di qualità ne potrà consentire ben poco, con tutte le conseguenze economiche derivanti dalle procedure di infrazione in atto e di quelle facilmente prevedibili nel prossimo futuro.

In questo perdurante scenario anche quest’anno, all’interno della magnifica vetrina di Progetto Confort, AIAT Sicilia (GRB), in collaborazione con AIAT nazionale, con l’Osservatorio dei Rotary Club di Catania e con l’Associazione Italiana di Ingegneria Chimica – Sezione Sicilia fanno il punto sulla condizione attuale e sugli sviluppi prospettici e, attraverso il confronto con altre realtà a livello nazionale ed alcuni dei principali attori del mondo dei rifiuti, continuano ad evidenziare, a chi sa comprendere, quelle poche chiare linee di indirizzo da attuare presto per avviare la Sicilia ad una gestione realmente integrata, concreta e sostenibile, non solo nel rispetto del territorio e della popolazione presente ma soprattutto di quella futura.