Aci Castello: proroga della proroga alla stessa ditta per la N.U.

Segnalazione - denuncia di CGIL e Ugl che chiedono l'intervento della magistratura

municipio Aci Castello

Assume sempre di più contorni foschi la vicenda dell’affidamento dell’appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nel comune di Aci Castello. La ditta che, ininterrottamente, conduce il servizio da oltre 12 anni grazie alle continue proroghe di un accordo iniziato solo per 7 mesi, infatti, con una nuova ordinanza sindacale nella giornata ha ricevuto l’ennesima proroga fino al prossimo 31 marzo.

Un caso quasi usuale per la maggior parte dei comuni siciliani, ma che nel comune castellese assume contorni ancor più eclatanti come denunciano Gaetano Agliozzo, segretario provinciale della Fp Cgil e Santo Gangemi, segretario provinciale della federazione Ugl igiene ambientale.

“In questa circostanza l’Agesp, destinataria del provvedimento di proroga, è la stessa azienda che si è aggiudicata l’appalto da 20 milioni di euro il 26 ottobre scorso e che pochi giorni prima della stipula del contratto, il 23 gennaio, ha comunicato la propria indisponibilità alla firma in quanto sprovvista di una sede per gli uffici e per il cantiere. Ed inoltre alla stessa sono stati formulati rilievi nei piani di sicurezza presentati”.

“Come può – continuano Agliozzo e Gangemi – un’impresa, presentarsi con un tale livello di impreparazione e per di più ricevere come premio una proroga, che peraltro prevede l’utilizzo di una struttura comunale (parte del campo sportivo) come base logistica per i mezzi e gli operai? Chiediamo alla magistratura di intervenire per far luce su quanto sta accadendo ad Aci Castello, poiché si è superato ormai ogni livello, gettando ombre su un servizio di raccolta dei rifiuti che ancora oggi stenta a decollare, mentre negli ultimi mesi a pagare sono stati i lavoratori che hanno subito già ben due defezioni a causa di altrettanti licenziamenti”.

“Riteniamo che i fatti descritti – concludono i sindacalisti – possano costituire un pericoloso precedente in un comparto dove sono diventati eccessivi i nodi da sciogliere, per ristabilire ogni principio di legalità. Per questo sarebbe stato auspicabile, da parte dell’amministrazione comunale di Aci Castello, revocare l’aggiudicazione per mancanza di requisiti all’atto della stipula del contratto, evitando così l’ennesima proroga – farsa, affidando temporaneamente il servizio ad un’altra impresa nelle more dell’espletamento di una nuova gara. Comprendiamo che sarebbe stato un disguido per i cittadini castellesi che da anni attendono la raccolta differenziata porta a porta, ma che anche pretendono legalità, imparzialità e soprattutto economicità per un servizio all’altezza e non così approssimativo.”