Sui lavavetri Catania Bene Comune attacca Bianco: “Combatti la povertà non i poveri”

lavavetri a Catania

Dall’Ufficio stampa del comune di Catania perviene una nota su una seconda operazione dei vigili urbani nei confronti dei lavavetri dopo quella di ieri, stavolta nella zona di piazza San Domenico.

Questo il testo:

“Il sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha personalmente dato disposizioni al Corpo di Polizia Municipale di condurre azioni mirate contro i lavavetri molesti e l’accattonaggio aggressivo. Le disposizioni impartire prevedono, nello specifico, di colpire i molesti che assaltano le auto e sporcano oltre a coloro che chiedono elemosina in modo aggressivo”.

“Nella mattinata di oggi, sabato 25 febbraio 2017, una pattuglia di Vigili Urbani, appartenenti all’Area Tecnico–Operativa diretta del vicecomandante Stefano Sorbino, ha effettuato un’operazione di servizio nei pressi del semaforo di piazza San Domenico, al fine di reprimere il dilagante fenomeno dei “lavavetri” che imperversa nelle più importanti intersezioni della città. I vigili hanno sequestrato due spazzole e 20 contenitori ai lavavetri che purtroppo sono riusciti a darsi alla fuga”.

“Un altro intervento era  stato effettuato nel pomeriggio, in viale Raffaello Sanzio, dove i vigili hanno sequestrato due spazzole e 40 pacchi di fazzolettini messi abusivamente in vendita. Anche in questo caso i “lavavetri” si sono dati alla fuga”.

“L’attività svolta dalla Polizia Municipale per prevenire e reprimere il fenomeno dei lavavetri, in esecuzione degli indirizzi impartiti dal sindaco Enzo Bianco e dall’assessore alla Polizia municipale Marco Consoli, proseguirà nei prossimi mesi per riscontrare le numerose richieste dei cittadini, stanchi dei comportamenti insistenti dei lavavetri, e per garantire la sicurezza della circolazione stradale”.

lavavetri 1

Ieri Hashtag Sicilia ha dato notizia di due cittadini bengalesi che sono stati fermati dalla polizia municipale di Catania che ha anche sequestrato loro gli “attrezzi di lavoro” per lavare i vetri delle auto. I due cittadini sono stati quindi condotti alla polizia, fotosegnalati e, appurata l’assenza di documenti o permessi di soggiorno, è stata disposta nei loro confronti la procedura di espulsione dal territorio italiano.

Tale episodio viene oggi commentato dalla formazione Catania Bene Comune. Di seguito il comunicato completo.

“Nella giornata di ieri, 24 febbraio 2017, l’Ufficio Stampa del Comune di Catania ha dato notizia di un’operazione della polizia municipale, “disposta dal sindaco Enzo Bianco”, “per reprimere il fenomeno dei lavavetri abusivi”. Tre pattuglie sono intervenute in una zona “dove i lavavetri imperversano, talvolta infastidendo gli automobilisti”, e gli agenti hanno bloccato due cittadini bengalesi “sequestrando gli attrezzi da lavoro”.

“I lavavetri” sono stati condotti negli uffici della Polizia di Stato, sono stati fotosegnalati ed “è stata avviata la procedura di espulsione dal territorio nazionale”.

“Loro colpa – dice nel comunicato Catania Bene Comune – aver tentato di raggranellare qualche spicciolo al semaforo pulendo i vetri delle automobili in coda, con l’evidente volontà non tanto di commettere un illecito o di infrangere la legge quanto di guadagnare qualche soldo utile alla sopravvivenza”.

“Appare ignobile e raccapricciante – afferma il comunicato – che l’Amministrazione pubblica si renda protagonista di un atto così vigliacco ai danni delle fasce più deboli della città. Non c’entra nulla con la legalità e tantomeno col decoro perseguitare chi chiede l’elemosina o offre un umile servizio agli automobilisti. Mostrare il pugno di ferro verso i più svantaggiati serve solo a favorire una scellerata guerra tra poveri e ad assecondare gli istinti più retrivi e dannosi della società”.

“Razzismo e xenofobia – continua – trovano sponde istituzionali in operazioni squallide come quelle intraprese dall’amministrazione comunale contro i “lavavetri”. Operazioni che dimostrano per l’ennesima volta l’atteggiamento di Istituzioni deboli con i poteri forti e forti contro i più deboli”.

“Da cittadini catanesi non possiamo accettare che il nervosismo al semaforo o l’intolleranza verso chi mendica, legittimi operazioni di polizia che hanno l’unico obiettivo di criminalizzare la povertà”.

“La società italiana travolta dalla crisi economica sta tragicamente riscoprendo i suoi più bassi e deleteri istinti. La paura dell’altro, la competizione con chi è più vicino, la volontà di chiudersi al mondo sembrano avere il sopravvento sui valori di accoglienza, solidarietà e uguaglianza che dovrebbero muovere il vivere civile e democratico”.

“Le iniziative delle forze politiche di estrema destra – si sostiene nel comunicato – contro i migranti e le operazioni di polizia “disposte dal Sindaco” contro i più deboli sono eventi gravissimi, questi sì indecorosi e che deturpano l’immagine della città”.

E ancora.

“Il Sindaco Bianco è stato uno dei pochi amministratori a festeggiare per le vergognose norme approvate dal Consiglio dei Ministri nel decreto sulla Sicurezza Urbana. Un decreto che dichiara guerra ai poveri, prevedendo la persecuzione di chi chiede l’elemosina e persino il suo allontanamento da alcune aree della città con il cosiddetto Daspo urbano. Un decreto fuori dallo Stato di Diritto adatto ai regimi autoritari e non certo compatibile con uno stato democratico”.

Il comunicato continua con questa affermazione: “Il Comune dovrebbe combattere la povertà, non i poveri”.

E conclude:

“Facciamo appello alle associazioni, a chi ogni giorno con grande impegno e sacrificio si occupa delle fasce più deboli e ricattabili della popolazione: fermiamo la deriva razzista in città, non permettiamo alle Istituzioni di portare avanti provvedimenti persecutori contro i più poveri, ristabiliamo i principi di solidarietà. Restiamo umani”.

Abbiamo registrato, come Hashtag Sicilia, quello che sta avvenendo ogni giorno agli incroci sia con i lavavetri che con i migranti che chiedono elemosina. Si aggiungono e spesso tolgono il “posto” ai tanti rom presenti in città che fanno altrettanto, davanti all’ingresso delle chiese, estromettendo (vedi la chiesa di S. Agata al Borgo) anziani catanesi che contavano sulla generosità dei fedeli, ed ancora (al Sacro Cuore di Barriera), dove un’anziana donna rom ormai è stata scalzata, cosa che è accaduta anche agli ingressi dei supermercati.

Probabilmente non si dovrebbe farli arrivare a questo punto, ma intervenire prima, istituzionalmente, seguendoli personalmente per andare incontro alle loro necessità, ed evitare che la loro emergenza, giustificata, si assommi a quella che quotidianamente debbono affrontare i catanesi. Il lavoro delle associazioni è encomiabile, estremamente importante, di surroga, ma anche loro arrancano: è troppo al di sopra della loro generosità e delle loro forze. Certamente Catania Bene Comune si affiancherà a loro per suggerire a Bianco una soluzione che non mortifichi l’umanità di lavavetri e migranti e che consenta all’amministrazione di non far ricorso agli interventi criticati.