Mpa-Dc, battute al vetriolo tra Lombardo e Cirillo guardando alle Europee

La partita Mpa-Dc guardando alle Europee si gioca anche a suon di stilettate.
“La fase storica della Democrazia Cristiana è finita, ora ci si può chiamare anche Organizzazione delle Nazioni Unite, ma per fare ridere”.
Una dichiarazione al vetriolo quella lanciata dal leader del Mpa Raffaele Lombardo nel corso della convention del partito in Sicilia. Una stilettata lanciata in primo luogo, dunque, a Totò Cuffaro ed alla nuova Dc di cui è massimo esponente.
Lombardo ha ricordato i primi anni ’90, quando “La mia area politica nel ’92-93 -ha detto- faceva capo in Sicilia a tre uomini che si chiamavano Calogero Mannino, Sergio Mattarella e Rino Nicolosi: tre grandi politici, io ero più legato al primo; il secondo è oggi uno stimatissimo presidente della Repubblica, il terzo fu un grande presidente della Regione siciliana.
C’è un prevalere al riferimento ai partiti nazionali che è qualcosa di incredibile. Oggi se bisogna smuovere un tavolo o una sedia in uno dei Palazzi del governo regionale, si dice vediamo che dice Roma. Ecco perché ci stiamo incontrando oggi, perché questo spirito dell’autonomia, della libertà e dell’orgoglio rinasca. Cerchiamo di essere orgogliosi di essere siciliani e autonomisti, cerchiamo di diffonderlo”.
Dichiarazioni che non sono ovviamente passate inosservate, né quello era l’intento. Ad ascoltarle, tra gli altri, in prima fila, Gianfranco Micciché.
Il Movimento per l’Autonomia siciliano ha iniziato a fare il punto della situazione alla luce del patto federativo con la Lega di Matteo Salvini, alleanza strategica nella prospettiva delle elezioni europee del prossimo anno.

La replica della Dc è altrettanto chiara.

“Condivido con Raffaele Lombardo che la fase storica della Democrazia Cristiana, a cui fa riferimento, è certamente finita-il commento del segretario regionale della Dc, Stefano Cirillo- così come purtroppo è passata la fase storica di entusiasmo dell’Autonomia, che anch’io ho vissuto. Oggi i partiti politici sono essenze poco profumate e meno appetibili che in passato”.
A questa premessa, il segretario della Dc aggiunge un altro passaggio, in cui esalta il ruolo che il partito che rappresenta può, a suo dire, rivestire in Sicilia.

“In una Sicilia in sofferenza, a partire dalla sanità-fa notare Cirillo- come dice lo stesso Lombardo c’è bisogno di cercare di andare oltre. Oggi la Democrazia Cristiana è un modello giovane di politica, fatta tra la gente e al servizio di chi ha bisogno, ed è alla ricerca di soluzioni
utili per tutti. Ma è soprattutto un’ideologia di cui molti sentivano la mancanza. Nella quotidianità, tanti nostri amici ogni giorno si rendono disponibili spontaneamente e senza chiedere nulla. Lo fanno, prima di tutto, ascoltando e, molto spesso, aiutando gli altri con la sola disponibilità di accogliere e conoscere chi si avvicina alla Democrazia
Cristiana”. “Sembra poco, rispetto ai fasti a cui fa riferimento Lombardo, e
certamente l’organizzazione delle Nazioni Unite ci guarda con compassione, ma è tantissimo, soprattutto, in una società priva di tanti servizi e povera per mancanza di opportunità e di lavoro, in una società che forse ha anche perso il suo lato umano. La gente, soprattutto i più giovani, prima di scappare altrove, sono alla ricerca di una speranza di
cambiamento che parta proprio dalla politica – continua -. Politica che ha un’ultima chance di dimostrare che si può passare dalle parole ai fatti”.
Infine un passaggio in cui Lombardo viene direttamente tirato in ballo.
“Ovviamente, caro Lombardo-conclude Cirillo- condividendo il tuo desiderio di far parte
del Partito Popolare Europeo, so che non è detto che la Democrazia Cristiana possa riuscire in questa difficile sfida, ma l’impegno c’è tutto ed è fatto, come uso dire a tutti, con colori giovani, puliti e trasparenti”.
Un altro momento politico che ha visto impegnato Lombardo, intanto, in Sicilia, ha riguardato la provincia di Ragusa.
“Le sfide della Ragusa autonomista” è stato, infatti, il tema al centro di un incontro che si è svolto a Ispica, con l’obiettivo di raccogliere gli esponenti del Mpa provinciale e di fare il punto della situazione, con particolare riferimento alle tematiche del territorio, e di tracciare delle linee da seguire nell’immediato futuro sui temi che maggiormente caratterizzano il Movimento per l’Autonomia, anche alla luce delle ultime intese siglate con la Lega di Matteo Salvini.
Al Casale Graffetta di Ispica, a parlare de Le Sfide della Ragusa Autonomista, c’era anche il sindaco di Adrano, Fabio Mancuso Un momento di confronto ricco di spunti sui temi autonomisti, li definiscono i rappresentanti della forza politica di Lombardo, “in cui, insieme al leader e fondatore del Mpa e al sindaco di Adrano, Fabio Mancuso, hanno partecipato esponenti locali e professionisti iblei. Tra questi il vice presidente del consiglio comunale di Ispica, Angelo Galifi, l’imprenditore Vincenzo Cannizzaro, l’esperto il energie rinnovabili, Sudera, Salvatore Milana, imprenditore e consigliere comunale; Sandro Gambuzza; la psicoterapeuta Laura Bellio. L’incontro è stato moderato da Salvatore Moltisanti e getta le basi per iniziative che dovrebbero poi essere lanciate nel territorio.