“Cartelle pazze” Inps, artisti e tecnici sul piede di guerra

Per un errore dell'istituto previdenziale, ad attori e personale tecnico è stato contestato il mancato versamento di contributi legati ai redditi del 2010. "Le procedure sono state confuse", spiega Aldo Toscano, coordinatore della sezione attori Slc Cgil di Catania

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Foto di kaykaybarrie. CC license

Un errore macroscopico dell’Inps, che adesso chiede a noi il conto“. Aldo Toscano è coordinatore della sezione attori Slc Cgil di Catania. Anche a lui, la scorsa estate, è arrivata una lettera da parte dell’Inps. Oggetto: il mancato versamento di contributi legati ai redditi del 2010. “Parliamo di cifre che vanno dai duemila ai 16mila euro – precisa Toscano – Sono parecchi i colleghi che hanno chiesto aiuto per risolvere la questione“.

Una vicenda che sarebbe di facile soluzione: quelle somme, in realtà, sono già state versate nei tempi previsti all’Enpals (l’Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo); ma da quando questo è confluito all’interno dell’istituto nazionale previdenziale, i disservizi sono quasi all’ordine del giorno.

Le procedure di versamento sono state confuse – spiega Aldo Toscano – Quelle dei lavoratori a tempo determinato seguono una procedura, ma se si lavora da autonomi il versamento dipende dal saldo della fattura“. Così può capitare che effettivamente la prestazione sia avvenuta in un anno, ma che il pagamento sia slittato di mesi e quindi registrato nell’anno fiscale successivo. “Da qui l’accusa di aver evaso l’erario. Ma non è così“.

Le lettere sono giunte a tutte le figure del mondo dello spettacolo: attori, doppiatori, musicisti, sceneggiatori, danzatori, personale delle troupe.

Aldo Toscano
Aldo Toscano

A Catania “ho gestito una ventina di pratiche. Abbiamo fatto ricorso a questa lettera dell’Inps, che al momento non è una cartella esattoriale vera e propria – prosegue il coordinatore della Cgil – Ad alcuni è arrivato l’annullamento, ad altri no. I tempi si prospettano lunghi, quindi abbiamo il timore che nel frattempo vengano avviate le procedure e si trasformino in cartelle“.

Negli scorsi giorni una delegazione dei sindacati e dei rappresentanti delle categorie ha incontrato i vertici dell’ente previdenziale. “Ma l’Inps non è in grado di gestire questo settore – sottolinea Toscano – perché non ha personale che sappia lavorare le pratiche di noi ex Enpals. Siamo sul chi vive“.