“Le ex province cadranno nel baratro e con loro i lavoratori”. L’allarme dei sindacati

palazzo dei Normanni, Palermo

“Dopo l’audizione di ieri in Commissione bilancio è chiaro che, di questo passo, presto le ex Province cadranno nel baratro”. Il grido d’allarme è dei segretari regionali Agliozzo e Crocè (Fp Cgil), Montera (Cisl Fp) e Crimi (Uil Fpl) che ieri sono stati sentiti in seconda commissione Bilancio e programmazione all’Ars, dove è iniziato l’esame della manovra Finanziaria.

“Le risorse finanziarie ad oggi ancora soltanto ipotizzate dal governo – proseguono le sigle – non bastano. Solo per garantire gli stipendi del personale servono 180 milioni e 210 milioni complessivamente per la mera sopravvivenza degli enti, al netto della erogazione di servizi fondamentali come le infrastrutture e le scuole, solo per citarne alcuni”.

“Ad oggi, sarebbero supposti e quindi non esigibili appena 70 milioni come compensazioni sull’Iva e altri 53 milioni dei quali, però, oltre 19 sono già destinati ai disabili e saranno imputati in un altro capitolo. – proseguono i segretari regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl – Insomma, ad oggi le somme previste dal governo rappresenterebbero nemmeno la metà di quanto necessiti per mantenere in piedi gli enti ed evitare il fallimento. I fatti sono questi. Il resto sono solo chiacchiere”.

I sindacalisti comunicano, inoltre, che alcuni degli enti sono nuovamente in grave ritardo con il pagamento degli stipendi. Per essi è stato già proclamato lo stato d’agitazione. “Ovvio che sinché le risorse necessarie non verranno reperite non molleremo la presa”.