Nuovo Codice degli Appalti, circolare dell’Assessorato: chiarimenti sull’applicazione

APERTURA-HASHTAG-SICILIA-NEWS-NOTIZIE-GIORNALE-ONLINE-OGGI-NOTIZIA-DEL-GIORNO-REDAZIONE - Contratti pubblici

Una circolare dell’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, Alessandro Aricò chiarisce una serie di aspetti del Nuovo Codice degli Appalti.
A comunicare l’emanazione del documento, predisposto dal Dipartimento Regionale Tecnico, è lo stesso componente dell’esecutivo regionale, che si sofferma sui principi che hanno ispirato la recente approvazione del nuovo Codice dei contratti pubblici in Sicilia, facendo chiarezza sulla compensazione inerente alle voci di elenco prezzi contrattuali, ricavate da analisi e ritenendo di poter superare così alcune controverse interpretazioni normative, che avevano rallentato i lavori già appaltati e mettendo, non poco, in difficoltà gli Operatori Economici siciliani alle prese con il caro materiali e l’aumento dei prezzi delle materie prime. La nuova direttiva è rivolta agli assessorati regionali, alle stazioni appaltanti, ai liberi consorzi, ai Comuni e a tutti gli Enti controllati dalla Regione.
La circolare dell’Assessore chiarisce che “è possibile, con le procedure di cui al comma 6 bis, 6 ter e 8 del D.L. 50/2022, adeguare le voci di elenco prezzi contrattuali, ricavate da analisi, utilizzate nei progetti già redatti o concordate in corso di esecuzione. Ovviamente, l’eventuale aggiornamento viene eseguito applicando i costi elementari presenti nelle tabelle già pubblicate sul sito istituzionale del DRT o attraverso apposite indagini di mercato, in assenza dei costi elementari nelle medesime tabelle, coerentemente con quanto previsto dal Nuovo Codice dei contratti. «In questo modo, nell’ambito del Nuovo Codice degli Appalti -continua Aricò- si superano alcune controverse interpretazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, che avevano escluso dall’adeguamento dei prezzi essenziali voci di spesa (come materiali di costruzione, carburante etc.), che avrebbero reso assolutamente antieconomico l’appalto conseguito, oltre che rallentare e talvolta sospendere le attività nei cantieri già avviati. Attraverso un confronto aperto con ANCE Sicilia, il DRT ha individuato i punti più controversi, sciogliendo i nodi interpretativi del Decreto Legislativo 50/2022».