Fiumefreddo: “La liquidazione di Riscossione Sicilia è la ritorsione della casta che si è sentita attaccata”

Antonio Fiumefreddo
Antonio Fiumefreddo. Foto Facebook

“L’emendamento con cui si è decisa la liquidazione di Riscossione Sicilia è un atto di prepotenza minacciato, pianificato e violentemente consumato. La casta di Palazzo dei Normanni si è compattamente difesa dalla lesa maestà subita in questi mesi con il pignoramento delle indennità dei loro inquilini”.

Così l’amministratore unico di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo, commenta l’approvazione in commissione Bilancio dell’Ars, che in nottata ha varato la manovra finanziaria che arriverà in aula domattina, di un emendamento che prevede la liquidazione della società che riscuote le imposte in Sicilia, controllata dalla Regione siciliana.

“Brindano i poteri criminali che potranno tornare a dormire sonni tranquilli – attacca Fiumefreddo – brinda le casta degli impresentabili, brindano gli evasori seriali, piange la Sicilia degli onesti. Sono fiero d’aver servito i siciliani a testa alta e senza guardare in faccia nessuno”.

La manovra finanziaria era stata approvata alle 3 di notte in commissione Bilancio dell’Ars. Alla fine a votare sono stati in nove, sei i deputati assenti nelle fila della maggioranza, andata in frantumi: i documenti finanziari e il collegato sono passati con 5 voti a favore, 2 contrari e 2 astenuti. Fondamentali le opposizioni, la presenza fino al voto finale dei 2 componenti dei 5stelle ha consentito il mantenimento del numero legale.

Non solo: determinanti i voti a favore del presidente della commissione, Vincenzo Vinciullo (Ncd), e il deputato del Psi Giovanni Di Giacinto, che pur non condividendo l’impostazione della manovra data dal governo, hanno deciso di votarla per evitare il tracollo. A favore i tre deputati del Pd presenti: Giuseppe Lupo, Nello Dipasquale e Giovanni Panepinto.