Trattati di Roma, trent’anni dopo: quali trasformazioni istituzionali?

A villa Cerami costituzionalisti e giuristi analizzano i cambiamenti delle nazioni che diedero vita alla nascita della Comunità economica europea

Villa Cerami
Villa Cerami

Il 25 marzo 1957 i rappresentanti di Italia, Francia, Germania Ovest, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo si riunirono a Roma in Campidoglio per firmare gli accordi che istituirono la Comunità Economica Europea. Si tratta di una data storica, infatti, i trattati di Roma rappresentarono la nascita ufficiale dell’Europa unita.

Il processo di integrazione europea in questi 60 anni ha provocato diverse trasformazioni nei ruoli e nelle forme delle istituzioni dei Paesi membri, compresa l’Italia. E proprio di questi cambiamenti si parlerà nel corso del convegno “Le trasformazioni istituzionali a sessant’anni dai Trattati di Roma”, organizzato dalla prof.ssa Adriana Ciancio, docente di Diritto costituzionale al dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania, che si terrà venerdì 31 marzo a partire dalle 15 e sabato 1° aprile alle 9, nell’aula 1 di Villa Cerami.

Molteplici i temi oggetto di approfondimento, che riguarderanno, fra l’altro: le nuove procedure parlamentari di bilancio; l’evoluzione del ruolo del Governo, pur nel mantenimento della forma di governo parlamentare; le liberalizzazioni nel settore dei servizi pubblici; la nuova configurazione dello Stato sociale, in particolare alla luce dei vincoli finanziari dovuti all’introduzione della moneta unica; il nuovo assetto delle autonomie territoriali nei rapporti con lo Stato e con l’UE.

“Non sarà trascurato – spiega la prof.ssa Ciancio – l’apporto del giudice ordinario e della Corte costituzionale nel percorso di integrazione per la via giudiziaria, sullo sfondo del grande interrogativo sulla tenuta della sovranità statale rispetto al processo di integrazione europea. Per questo motivo, sono previsti gli interventi di illustri costituzionalisti e del consigliere della Suprema Corte di Cassazione Roberto Giovanni Conti”.

I lavori saranno aperti dal rettore dell’Università di Catania Francesco Basile, dal direttore del dipartimento di Giurisprudenza Roberto Pennisi, dal presidente del corso di laurea in Giurisprudenza Giovanni Di Rosa e dalla coordinatrice del dottorato di ricerca in Giurisprudenza Anna Maria Maugeri.

A seguire, si alterneranno al tavolo dei relatori i docenti Beniamino Caravita (ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all’Università “La Sapienza” di Roma), Vincenzo Lippolis (ordinario di Diritto pubblico comparato all’Università Internazionale di Roma), Elisabetta Catelani (ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Pisa), Agatino Cariola e Emilio Castorina (ordinari di Diritto costituzionale all’Università di Catania) e il consigliere della Suprema Corte di Cassazione Roberto Giovanni Conti.

I lavori proseguiranno sabato 1° aprile, alle 9, con l’intervento dei docenti Stelio Mangiameli (ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Teramo), Guido Rivosecchi (ordinario di Diritto costituzionale all’Università Lumsa di Palermo), Gianmario Demuro (ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Cagliari), Giampiero Di Plinio (ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Chieti-Pescara) e Roberto Miccù (ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico all’Università “La Sapienza” di Roma).
Le conclusioni sono affidate al prof. Antonio Ruggeri, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Messina.