Antonio Fiumefreddo rinuncia alla scorta. “Sono un uomo libero”

La misura di protezione era stata assegnata all'amministratore unico di Riscossione Sicilia dal Comitato per l'ordine e la sicurezza per i rischi legati alla sua attività. "Penso che non sia bene far passare l'idea che fare il proprio dovere, come cittadino e come uomo delle istituzioni, debba avere come conseguenza l'allarme per la tutela della persona", scrive in una lettera ai vertici dello Stato e della Regione

Antonio Fiumefreddo
Antonio Fiumefreddo. Foto Facebook

Con una lettera inviata alla prefetta di Catania, al presidente della Repubblica, al ministro dell’Interno e al governatore della Sicilia, Antonio Fiumefreddo ha comunicato la rinuncia formale alla scorta. La misura di protezione era stata assegnata all’amministratore unico di Riscossione Sicilia dal Comitato per l’ordine e la sicurezza a causa dei rischi legati alla sua attività.

Mi rifiuto di vivere in una condizione di limitazione della mia libertà, nel timore che qualcuno possa reagire alle iniziative intraprese“, scrive Fiumefreddo. Che sostiene di non voler togliere “quelle poche forze, di cui disponiamo per assicurare la presenza dello Stato sul territorio, a beneficio della mia persona“.

Nella sua missiva ai vertici dello Stato e della Sicilia, Antonio Fiumefreddo continua: “Sono e voglio restare un uomo libero“, così come “le migliaia di cittadini che ogni giorno fanno il proprio dovere“. Poi aggiunge: “Penso, soprattutto, che non sia bene far passare l’idea che fare il proprio dovere, come cittadino e come uomo delle istituzioni, debba avere come conseguenza l’allarme per la tutela della persona“. Nonostante ci sia chi “pensa di risolvere il problema facendomi del male“. Ma, avverte, quanto “avevo da dire, fare e scrivere è già a disposizione delle autorità competenti, un minuto dopo che avessi subito un danno sarà ben chiaro dove andare a cercare responsabili e mandanti“.

So bene che la controprova è il rischio che possa succedermi qualcosa, ma ho totale fiducia nella altissima capacità della magistratura di cogliere e recepire quanto va accadendo, anche nella sua evoluzione“, conclude Antonio Fiumefreddo. “Diversamente – sottolinea in conclusione – mi aggiungerei ai non pochi che solo per motivi di facciata, e che persino da indagati per fatti gravi, mantengono la scorta, a spese del cittadino e nel disprezzo delle priorità di sicurezza delle nostre città“.