Presentata Agrorà, piattaforma web della filiera agrumicola

presentazione Agrorà
La presentazione di Agrorà. Da sinistra Vittorio Cino, Federica Argentati, Guglielmo Troina, Anna Alaimo, Giuseppe Rallo

E’ on line da oggi “Agrorà – la piazza per i lavoratori agricoli”, la piattaforma web nata per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro specializzato e non nella filiera agrumicola.

Il sito Agrorà – presentato questa mattina a Palazzo della Cultura di Catania – è lo “step” finale e, al contempo, la proiezione nel futuro del progetto Social Farming – Agricoltura Sociale per la Filiera Agrumicola Siciliana, promosso dal Distretto Agrumi di Sicilia e Alta Scuola Arces con il contributo non condizionato di the Coca-Cola Foundation e avviato a maggio del 2016 con l’obiettivo di creare nuove professionalità specializzate da inserire nel comparto agrumicolo.

A tirare le conclusioni di un anno di attività di formazione sul campo e a presentare la piattaforma Agrorà sono stati Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, Giuseppe Rallo, direttore dell’Alta Scuola Arces, Vittorio Cino, direttore della Comunicazione e Relazioni Istituzionali di Coca-Cola Italia, Anna Alaimo, professore Associato di Diritto del lavoro all’Università di Catania.

I lavoratori formati all’interno del progetto Social Farming sono i primi ad essere inclusi nel database di Agrorà: i loro cv sono immediatamente consultabili e valutabili da parte delle aziende che ricercano personale per la propria impresa agricola.

La piattaforma è comunque aperta a tutti i lavoratori, che possono registrarsi e inserire i propri dati, componendo un vero e proprio curriculum vitae lavorativo, inserendo il settore di competenza e le proprie conoscenze professionali, includendo anche una video presentazione e allegando il cv in formato word o pdf.

La piattaforma consente alle aziende di effettuare la ricerca in modo agile e veloce, grazie ad un motore interno che in base a tre query primarie (il settore di ricerca, una parola chiave scelta dall’azienda e la località) scandaglia i curricula presenti all’interno della piattaforma. Una ricerca, dunque, molto flessibile e che ogni azienda può impostare a suo modo. Naturalmente è possibile anche andare a vedere uno per uno tutti i profili dei lavoratori registrati sulla piattaforma.

L’obiettivo è, infatti, offrire uno strumento di supporto al reclutamento di forza lavoro per le campagne in modo solare e trasparente, una “piazza” in cui avviene tutto alla luce de sole. E nella quale, l’azienda che ricerca personale per le proprie attività, siano esse strettamente legate alla coltivazione e alla manutenzione dei campi o relative a trasformazione e accoglienza, possa attingere a un database di lavoratori qualificati e con esperienza specifica.

Da maggio 2016 fino a marzo 2017, Social Farming ha proposto 8 corsi di formazione e altrettanti seminari su temi legati alla filiera agrumicola. I corsi, gratuiti, per complessive 240 ore di formazione, hanno visto 150 iscritti e 90 “diplomati” provenienti da tutte le zone della Sicilia: 35 giovani fra i 20 e i 40 anni, 28 donne, 22 migranti richiedenti asilo e 5 soggetti svantaggiati sul mercato del lavoro. L’età media delle donne che hanno preso parte ai corsi è di 40 anni mentre, per quanto riguarda i migranti, la maggior parte di loro (19) appartiene alla fascia di età compresa fra i 18 e i 30 anni e vive nel nostro Paese da circa due anni.
Ad alternarsi durante le ore di lezione 54 fra docenti universitari, agronomi, esperti e imprenditori del settore.

I corsi si sono svolti in cinque città: Palermo, Catania, Siracusa, Ribera (AG) e Barcellona Pozzo di Gotto (ME) e, in due edizioni per ciascuno, hanno approfondito 4 argomenti: “Tecniche di coltivazione di un agrumeto”, per la formazione di manodopera specializzata nella cura degli agrumeti, con particolare attenzione alla qualità e alla sostenibilità ambientale; “La cooperazione nella filiera agrumicola”, un percorso rivolto a chi desidera fondare una cooperativa; “Multifunzionalità dell’impresa agricola”, con focus sul turismo relazionale e un approfondimento sulla tradizione gastronomica siciliana legata agli agrumi; “Conservazione e trasformazione degli agrumi e dei loro derivati”, che ha formato manodopera per la lavorazione degli agrumi nei magazzini di confezionamento e nei laboratori artigianali dove si producono marmellate, succhi freschi, oli essenziali e distillati per l’industria cosmetica.

Oltre ai corsi, sono stati realizzati 8 seminari, gratuiti e aperti al pubblico: i 330 partecipanti hanno potuto approfondire temi quali business ethics e i codici di comportamento; il web marketing; la certificazione etica; la politica dei marchi di qualità; la psicologia della cooperazione; la coltivazione in biologico; gli itinerari rurali; la responsabilità sociale dell’impresa.