Gurrieri: “La mia esperienza per liberare Chiaramonte”

Il candidato a sindaco parla a tutto campo del suo progetto civico

Iano Gurrieri
Iano Gurrieri

Tra i vari candidati “Iano” Gurrieri è quello con un pedigree notevole: già sindaco dal 1993 al 2001 e anche deputato regionale. E’ sceso in campo prepotentemente nella corsa a primo cittadino lanciando il suo progetto “Liberiamo la Città” e circondandosi da una squadra giovane e già delineata.

Lei ha già avuto esperienza da amministratore locale. Cosa l’ha spinta a candidarsi?

“L’esigenza di fermare la regressione della città. Avevano una Ferrari in mano e l’hanno fatta andare avanti come una 500. Ho lasciato molto: 8 musei di livello e molto frequentati e un progetto di valorizzazione di prodotti come l’uva e l’olio d’oliva che hanno ottenuto l’Igp. Ho valorizzato Chiaramonte attraverso la cultura e i prodotti gastronomici d’eccellenza. Adesso il sistema è in crisi: i musei ospitano sempre meno visitatori e le produzioni soffrono. Un’amministrazione illuminata deve mettere mano su questi temi per riorganizzare il settore”.

Ha presentato una squadra molto giovane, come mai questa scelta di affidarsi a molti ragazzi?

“Va di moda dire di voler valorizzare i giovani ma nessuno lo fa in concreto. Ho dato fiducia a giovani laureati e diplomati che sapranno cogliere le difficoltà dei nostri ragazzi e i problemi della loro generazione. Ad esempio il presidente del consiglio sarà una ragazza di 28 anni laureata che saprà coniugare l’azione politica a un ascolto delle istanze della città. Inoltre i giovani saranno espressione delle nostre contrade e ognuna di esse avrà una rappresentanza”.

Cosa farà nei primi 100 giorni qualora dovesse vincere?

“Verificherà cosa ha lasciato la giunta uscente e verificherò la situazione di cassa. Per amministrare occorre vedere le carte e avere una visione chiara del bilancio”.

Chi teme di più tra i suoi avversari?

“Io parlo della mia candidatura e credo che la gente mi conosca per quello che ho fatto per la città. Non voglio dare giudizi sugli altri ma rivendico la mia storia, il mio impegno per la messa in sicurezza delle Chiese cittadine e di altri edifici pubblici per 25 milioni. Ho curato Chiaramonte e realizzato tanto per migliorare la città. Tutto ciò mi fa stare tranquillo”.