Mariano Rigillo e Cicci Rossini al Piccolo teatro della Città

Cicci Rossini e Mariano Rigillo
Cicci Rossini e Mariano Rigillo

Al Piccolo Teatro della Città, debutterà sabato 18 febbraio alle 21.00 “Parole d’ amore – Si dubita sempre delle cose più belle” con Mariano Rigillo e Cicci Rossini. Uno spettacolo a cura di Sarah ed Enzo Zapulla, con musiche composte ed eseguite da Matteo Musumeci. E’ prevista anche una replica domenica 19 febbraio alle 17.30.

Mariano Rigillo e Cicci Rossini faranno rivivere l’appassionata storia d’amore fra lo scrittore Federico De Roberto e la gentildonna Ernesta Valle, moglie dell’avvocato Guido Ribera, ribattezzata Renata (perché “rinata” all’amore). La splendida voce dei due protagonisti sarà scandita dalle suggestive, coinvolgenti musiche appositamente composte ed eseguite dal vivo dal maestro Matteo Musumeci.

“Parole d’Amore. Si dubita sempre delle cose più belle”, è il titolo dello spettacolo tratto dal monumentale carteggio curato da Sarah Zappulla Muscarà e Enzo Zappulla (Bompiani). Un’ardente storia d’amore che rivela aspetti ignorati dell’austero e schivo autore de “I Vicerè” e insieme della vita mondana, sociale, culturale dei due poli in cui si snoda, Milano e Catania, fra Otto e Novecento.

Una corrispondenza quasi giornaliera che si dipana nel tempo della lontananza consentendoci così di immergerci in un percorso sempre fascinoso fra schermaglie amorose, gustosi ondeggiare tra il si e il no di Renata, focosi, insistiti, spregiudicati “rammemorare” che mirano a rinnovare ebbrezze amorose, consolidare vincoli carnali.

Talora melodrammatico, enfatico fino al parossismo, alla sfacciataggine, all’impudicizia, Federico si rivela, capovolgendo l’immagine fino ad ora consegnataci anche dai tanti scritti teorici sull’amore, amante appassionato, impetuoso, travolgente, ma non meno la giovane, affascinante, colta Renata, conosciuta nel salotto di Casa Borromeo, a Milano, meta prediletta di De Roberto al pari dei sodali Verga e Capuana.

Ma innumerevoli i motivi d’ interesse che scaturiscono dall’intrecciarsi del dialogo di Federico e Renata non soltanto amoroso ma pure letterario, teatrale, mondano, fra gossip, moda e costumi di vita quotidiana. Una storia destinata tuttavia a sfiorire per l’impossibilità di tenerne vivo il fuoco a causa della lontananza e della ingombrante presenza del marito di lei e ancor più della gelosia della possessiva e occhiuta madre di lui, Donna Marianna degli Asmundo, che vuole tenere stretto a sé il figlio a Catania.